l'orsa di mezzo

Perché tra il maggiore e il minore non c'è un buco nero

Svengo dopo il tg

10 commenti

Guardare il telegiornale è sempre deprimente. A volte di più.

Ignorando le notizie politiche, perché quelle mi danno un incoercibile senso di nausea ancor prima di sentirle, riesco ad arrivare alla fine con la schiena piegata a colpi di guerre, vittime innocenti, stragi di migranti.
Chi me lo fa fare, mi chiedo, e infatti non lo faccio quasi mai.

Stasera, per ragioni personali, due immagini in particolare vanno ad aggiungere un tocco di amaro al mio pasto: milioni, milioni e ancora milioni di euro di evasioni fiscali. Enormi flussi di capitali sottratti al nostro paese da eserciti di Paperoni più o meno illustri che nuotano a grandi bracciate nei loro depositi, alla faccia di chi lotta ogni giorno per stare appena a galla.
E poi ancora loro, le olgettine, ruby rubacuori e tutto quello squallido circo di corpi locati e anime svendute.
Speravo di non sentirne parlare mai più. NON VOGLIO sentirne parlare mai più.

In quest’oceano di schifo, affiora mesto il pensiero di mia figlia diciassettenne.
Splendida ragazza (se trascuriamo il carattere appena appena tendente al merdosetto), studentessa eccellente di liceo linguistico, pratica l’inglese come se fosse nata in terra di Albione, è in grado di discorrere agevolmente in spagnolo, studia con profitto il cinese e ha appena vinto una borsa di studio per un soggiorno in Cina.

Dove non andrà, perché dal contributo sono escluse le spese di viaggio, e io il viaggio non glielo posso pagare.
La depressione aumenta. Il senso di ingiustizia mi opprime.

Poi penso che è sana, fiera, onesta, intelligente.
Se la caverà anche senza andare in Cina.

Autore: stella scadente

Esemplare femmina (o femmina esemplare, a scelta) di essere umano.

10 thoughts on “Svengo dopo il tg

  1. Se la caverà eccome.
    E in Cina ci andrà appena possibile…

  2. Certo. Fuori dall’Italia. Qui chi è bravo e onesto viene punito. Ne ho la prova tutti i giorni.
    Ma sai, non è tanto per la Cina in sé, che mi sento abbattuta, quanto per la frustrazione di non riuscire nemmeno a sfruttare una borsa di studio, quando basterebbe l’equivalente di quel che spende un’olgettina per un paio di occhiali.

  3. ti capisco molto bene perchè anche a me monta una nausea incontrollabile quando mi ricordo di tutto questo schifo, ed è triste appunto rendersi conto che ne pagano le conseguenze i nostri figli. poi sì, sono bravi e intelligenti, e per fortuna: almeno così c’è la speranza che restino fieramente in piedi.

  4. Vorrei che la tua strenua fiducia – nel caso specifico ottimamente riposta – fosse contagiosa!

    • La strenua fiducia è l’arma segreta di chi non ha molto altro a disposizione. Nonché di ogni genitore.
      Io, lo confesso, in questo momento e solo per le mie figlie, forse perché non ho problemi più gravi, vorrei tanto essere contagiata da un po’ di ricchezza, ma temo proprio di esserne immune.

  5. Temo che il tuo sia lo stato d’animo di ogni genitore italiano perbene. Quelli permale spronano la prole a partecipare alle cene eleganti o a partire per l’isola dei famosi. In situazioni come queste (ad esempio, un master post laurea che garantirebbe a mio figlio il lavoro la mattina successiva, costa di 12000 euro – DODICIMILA EURO!) lo scoramento prevale. E penso che sarebbe meglio fare il cameriere in Canada che mendicare un lavoro precario in questo paese allo sfascio. Anzi, quasi quasi ci vado io a fare il cameriere in Canada…

  6. a me piace questa rinuncia dettata dalla necessità ma accompagnata dalla fiducia nelle doti di tua figlia, che sarà pure merdosetta di carattere, ma di sicuro saprà comprendere e condividere le decisioni di una madre come te.
    ciao,
    ml

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