Gemma ha messo la sveglia alle sei.
Si è alzata e preparata con la solita, meticolosa cura. Lenti a contatto, trucco perfetto in ogni dettaglio, forma troppo giusta ai capelli. Leggins, anfibi e maglione preferito.
Un treno la consegna alla città, punto d’incontro con le amiche. Insieme, su altre rotaie, attraversano parte del norditalia per raggiungere la metropoli e partecipare all’evento che aspettavano da mesi.
Un’ora di coda per entrare nel locale poi, finalmente, tutti i loro youtubers preferiti a portata di mano, occhi, voce, selfie, tachicardia.
L’ambiente è diviso in settori. Stracolmo di gente, soprattutto ragazzine come lei. Musica e parole a volume altissimo.
Per fare una foto con chiunque bisogna mettersi in fila. Una fila eterna e pressante. Senza bere, perché dentro non si può portare nulla. Al bar, per la modica cifra di due euro, ti vendono un bicchiere d’acqua, ma se esci dal tuo posto torni in fondo, quindi Gemma e le sue amiche neanche ci pensano a perdere la posizione conquistata. Preferiscono mille volte arrivare alla meta disidratate.
Mamma l’aveva detto, di non mettere il maglione di lana, ma la mamma, in quanto tale, non capisce mai niente.
Tre ore di attesa valgono una foto con Arf, Casper, Timer e Toy, ma quando Gemma riesce a mettere insieme i pezzetti di cuore e a raggiungerli, i saluti masticati mille volte cadono nel vuoto, e il suo sguardo adorante rimbalza sui menti dei beniamini già stanchi, che manco fanno lo sforzo di abbassare gli occhi sull’ennesima fan, ma sorridono imbalsamati al click numero mille.
“E’ stato come mettersi in posa tra due statue di cera” racconterà delusa ai genitori più tardi. “Ma non era colpa loro, era l’organizzazione, che non funzionava”. Già, l’organizzazione.
Dai Beatles in poi, annusato il business, dietro questi eventi c’è sempre chi sa ricavare il massimo da ogni occasione, chi lucra senza ritegno sulle emozioni esplosive di sciami di ragazzine che si consumano per un sorriso. E spendono, spendono, spendono. Un potenziale ormonale inesauribile da sfruttare col minimo sforzo, senza neanche prendersi il disturbo di mettere due transenne. Tanto, al prossimo richiamo, quelle tornano. E’ gente che per un bacio di un OneD baratterebbe la pelle di suo padre (perché quella della madre la darebbe via per molto meno).
La giornata sfuma praticamente in code. Un’ora per una selfie con Mizzy e Jam. Altre due per una con Ralphie che poi va via e lascia solo Zen, che “chi lo conosce ma già che ci sei la foto la fai con lui, lo vuoi mica umiliare?”
La fiera delle webvanità si consuma così. In fila. Sudati risparmi sborsati per morire di sete, di caldo, di ressa, per avere in cambio briciole di nulla.
Più tardi un’altra somma di treni riporterà Gemma e le sue amiche a casa. Sfatte, insoddisfatte, miracolosamente illese ma comunque felici di esserci state.
L’adolescenza è una malattia.
Non esiste un vaccino, ci passano tutti e per fortuna prima o poi guarisce da sola.
Quasi sempre.
29 aprile 2014 alle 7:28
Qualcuno guarisce.
Qualcuno ci resta incastrato dentro.
Qualcuno se ne approfitta un po’ troppo, però…
29 aprile 2014 alle 9:17
Il troppo si sposta sempre un po’ più in là, quando dall’altra parte c’è una massa acritica dotata di una carica ormonale tale da accendere tutte le lampadine del pianeta.
29 aprile 2014 alle 8:35
ma chi sono tutti questi che hai nominato?
29 aprile 2014 alle 9:18
Vuoi la risposta da donna di mezz’età o quella da mamma informata dei fatti?
29 aprile 2014 alle 9:19
entrambe 😉
29 aprile 2014 alle 9:39
Ok, l’hai voluto tu.
1- Risposta da vecchia babbiona: cazzo ne so.
2- Risposta da mamma sempre sul pezzo: sono nomi scimmiottati di famosissimi youtubers. Ossia gente che nonsisacome allieta le giornate delle adolescenti moderne.
29 aprile 2014 alle 14:51
nonsisacome? secondo me lo so 😀
18 Maggio 2017 alle 10:51
Th’ats going to make things a lot easier from here on out.
29 aprile 2014 alle 20:02
L’ha ribloggato su Sputnik Servizi Editorialie ha commentato:
Sempre in forma.
30 aprile 2014 alle 17:43
Chi, Gemma? Sì è vero, l’hai vista a Itatube?
30 aprile 2014 alle 1:17
Insoddisfatte e felici. La perfetta sintesi delle contraddizioni adolescenziali.
PS: per quanto mi riguarda, potevi anche non scimmiottare i nomi degli youtubers (il nome allude forse a dei “tuberi per te”?), senza per questo violarne minimamente la privacy. Continuo a non sapere chi siano.
30 aprile 2014 alle 17:40
Quelle sono contraddizioni che possono mettere radici, secondo me.
p.s. Perché si vede che sei una vecchia babbiona anche tu.
30 aprile 2014 alle 17:24
Non so a chi alludi ma forse non sono stato adolescente. Mai desiderato fare la foto con nessuno. Oddio, a parte Tex Willer, prima di scoprire che non esisteva…
30 aprile 2014 alle 17:42
Ecco un altro matusa. E poi tu masculo, sei. A voi gli ormoni fanno effetti diversi (seppur egualmente devastanti) dal desiderio di avere una foto con qualcuno.
30 aprile 2014 alle 20:36
Matusa ce sarai tu! Ma io capisco ancora farsi fotografare con un calciatore, ma con uno famoso solo perchè apparso su youtube…
2 Maggio 2014 alle 11:33
Ma questi non è che appaiono soltanto, ci stanno comodi dentro come Tex Willer su Dinamite.
30 aprile 2014 alle 17:52
Mamma che vecchia che sono… Sai che non ho idea di cosa tu stia parlando? Cioè, degli ormoni e del dramma dell’adolescenza sì, ma gli iutiubers, Che sono?
2 Maggio 2014 alle 11:38
Il terremoto adolescenziale è impossibile da dimenticare, tranne quando subentra qualche dramma più consistente. Quanto agli youtubers, se vuoi ti faccio dare qualche lezione da mia figlia! In abbinamento dà anche ripetizioni di fangirlaggio.
8 Maggio 2014 alle 16:03
No, no per carità!!! Che scema come sono è capacissimo che poi finisca anch’io nel tunnel della foto… 🙂
2 Maggio 2014 alle 13:14
Guarisce raramente, soprattutto per quanto riguarda alcuni saccenti signori dalle ripicche facili, dispettucci gratuiti, che saltano deliberatamente da “fiore in fiore”, presi dalla “passione”, dall’amore; senza rendersi conto che stanno solamente insultando un tale sentimento.
2 Maggio 2014 alle 21:37
Cotanti adolescenti di solito sono in grado di amare solamente se stessi, ma nonostante questo riescono sempre a convincere i fiori a lasciarli accomodare.
5 Maggio 2014 alle 13:25
Verissimo, ma alle volte beccano anche qualche cactus, e si fanno inevitabilmente male. E il cactus continua a gioire ad ogni sua goccia di sangue 🙂
7 Maggio 2014 alle 20:21
Adolescenti così stupide diventeranno adulte stupide.
7 Maggio 2014 alle 22:33
Oh bene! Dici che veramente somiglierà tutta a mamma sua?? 😀