Se vuoi chiuderti in gabbia, non farlo con un uccello migratore.
quando il rimandare diventa arte
Per andare nel posto che non sai devi prendere la strada che non conosci
scrivere è entrare nelle ore a rovescio
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Diario futile di una signora di mezza età
sveglia prima che sia troppo tardi!
C'è una misura in ogni cosa, tutto sta nel capirlo (Pindaro)
- Tullio H. Carmignanis -
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Non so essere coerente
Scusate, richiamo dopo.
L'idea mi è nata mentre ero seduto sulla tazza. Quella che uso per fare colazione.
Storia di una Caretta Caretta
Pensieri di una balenottera bionda
come prendere i miei pensieri, metterli a rosolare in padella e farne una frittatina.
“Don't be a bitch.” - “I'm not. I'm just being myself.”
Dura tenersi gli amici, oggigiorno...
“Tutte le cose devono essere esaminate, discusse, indagate senza eccezioni e senza riguardi per i sentimenti di nessuno". [Denis Diderot, filosofo, scrittore, illuminista]
Ogni lasciata è vinta
Gatti non foste a viver come bruti
Quello che leggi qui è tutto autobiografico. Soprattutto le cose inventate.
perpetual beta
29 giugno 2014 alle 8:03
Eh no eh!
Metti che quello migra poi che fai?
Resti sola?
Meglio un uccello stanziale. Vuoi mettere?
29 giugno 2014 alle 13:34
Il problema dell’uccello migratore non sta tanto nel fatto che va a posarsi su altri rami, ma in quello che poi torna.
E poi va, e poi torna, e poi va, e poi torna…
Meglio stare fuori dalle gabbie, secondo me.
30 giugno 2014 alle 7:01
Certi uccelli (tutti, più o meno) tornano sempre.
S E M P R E.
L’importante è non restare ad aspettarli.
30 giugno 2014 alle 12:34
accidenti. me la metto tra le frasi da ricordare.
Fottuti uccelli migratori, e poi forse, non siamo un po’ tutti uccelli migratori?
E’ che spesso troviamo le porte delle gabbie chiuse.
5 luglio 2014 alle 23:38
Meglio volare fuori e posarsi ogni tanto insieme su un bel ramo. Credo.
30 giugno 2014 alle 13:35
Potresti provare con un “Monticola Solitarius”…
5 luglio 2014 alle 23:48
E chi vuole provare.
Sono io, la passera solitaria. La massima non è basata sulla mia esperienza.
La mia gabbia era confortevole e la dividevo con un mio simile a cui non ho migrazioni da rinfacciare, e col quale percorro ancora tratti di cielo libero, di tanto in tanto.
7 luglio 2014 alle 16:45
Se proprio vogliamo dirla tutta, allora sappi che la “gabbia” è il Pianeta su cui viviamo.
Mi dici come si fa a migrare via da qui?
22 luglio 2014 alle 18:08
‘rca vacca! Se questo è il quindicesimo mi sa che dovrò leggermi anche i quattordici precedenti.
28 luglio 2014 alle 23:12
E ti è andata bene, cara. 😉 Se scrivessi con i ritmi del passato a quest’ora te ne toccherebbero come minimo 76.